Nel corso degli ultimi anni, modelli di linguaggio di intelligenza artificiale quali ChatGPT, Bard e Claude hanno fatto dei grandissimi passi da gigante nell’elaborare testi credibili e coerenti. Per un occhio inesperto, infatti, potrebbe essere quasi impossibile distinguere se un contenuto è stato scritto da un umano o da un’intelligenza artificiale.
Ma ci sono alcuni strumenti e alcune tecniche che potrebbero aiutarci a capirlo.
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In genere, i modelli di AI vengono addestrati attraverso dati testuali creati dagli esseri umani, generando poi dei contenuti in grado di imitare quelli prodotti dagli umani.
Si tratta di una mole di dati pazzesca, che consente all’AI di raggiungere un certo grado di fluidità e di naturalezza. Tuttavia, grazie ad un’attenta analisi, sarà possibile individuare alcune tipiche caratteristiche dei testi generati dalle AI.
Per prima cosa, prestiamo attenzione al lessico: ChatGPT, Bard e Claude hanno un vocabolario ripetitivo e limitato, e alcuni temi sono ossessivamente ricorrenti. È difficile che in un testo generato da un’intelligenza artificiale ci siano sfumature, espressioni colloquiali o doppi sensi.
Attenzione anche alla sintassi: le frasi generate dall’intelligenza artificiale hanno una struttura più semplice, non c’è traccia della naturale imprevedibilità e complessità che contraddistingue il modo di parlare umano.
Nei testi generati dall’AI, inoltre, manca la creatività e la brillantezza delle idee originali, che vengono espresse anche con lunghi e imperfetti giri di parole, ma piacevoli alla lettura.
Un altro campanello d’allarme è l’assenza di errori di battitura e grammaticali. Questi testi sembrano quasi perfetti, soprattutto in lingua inglese. Quelli umani, invece, hanno delle imperfezioni. Secondo il linguista Noam Chomsky «tali programmi sono bloccati in fase preumana o non umana dell’evoluzione cognitiva. La vera intelligenza si dimostra nella capacità di pensare ed esprimere cose improbabili ma perspicaci».
In ogni caso, nonostante le indicazioni, riuscire a smascherare un testo generato da un’AI potrebbe essere veramente difficile anche per i più esperti, e per questo i ricercatori di tutto il mondo, stanno attualmente lavorando a nuovi strumenti automatici per il rilevamento dei testi creati dall’intelligenza artificiale.
Creatività, coscienza ed empatia
In ogni caso, Tom Goldstein, un docente di informatica presso l’Università del Maryland, è fermamente convinto che tali tool diverranno sempre meno efficaci, visto che l’elaborazione del linguaggio naturale diventerà sempre più sofisticata.
«Questi tipi di rilevatori si basano sul fatto che esistono differenze sistematiche tra testo umano e testo macchina. Ma l’obiettivo di queste aziende è quello di rendere il testo macchina il più vicino possibile al testo umano», spiega.
Dunque, ad oggi non esiste un metodo infallibile per riuscire a determinare con certezza assoluta se un testo proviene da un’AI o da una mano umana. Di certo, per quanto possa progredire la tecnologia, la creatività, la coscienza e l’empatia restano ancora oggi elementi caratteristici degli umani.
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