I Beatles, con 12 album in studio, centinaia di milioni di dischi venduti e decine di singoli, sono stati una delle band con maggior successo commerciale nella storia della musica. Paul McCartney, che nel gruppo scriveva, suonava e cantava, oggi annuncia di aver utilizzato un software di intelligenza artificiale per registrare il «brano finale dei Beatles».
McCartney racconta in un’intervista come l’intelligenza artificiale gli sia servita per riuscire ad estrarre da una registrazione di bassa qualità la voce di John Lennon per inserirla in una nuova registrazione effettuata in studio.
Non è stato specificato il nome del brano, ma per BBC dovrebbe essere Now and Then, brano composto nel 1978 da Lennon. Anche Kenneth Womack, docente di musica pop alla Monmouth University e autore di vari libri sui Beatles è d’accordo.
Now and Then
Now and Then è una delle canzoni che apparivano su una cassetta indirizzata a McCartney, che Yoko Ono gli consegnò dopo la morte del marito. Composta da Lennon a New York, poco prima della sua morte, la canzone non è mai stata pubblicata ufficialmente, anche se online sono presenti alcune versioni.
Nella cassetta in questione, Lennon suonava il piano e cantava alcuni nuovi brani nel suo appartamento a New York. Real Love e Free As A Bird furono registrate e riarrangiate da McCartney, Harrison e Starr. Now and Then, invece, non fu mai completata in modo soddisfacente, anche perché, secondo Harrison, la registrazione della voce di John Lennon sulla cassetta era di bassa qualità, con un ronzio di sottofondo.
Nel 2009 fu pubblicata una nuova versione del brano senza ronzio, su un bootleg, ovvero un disco pubblicato dai fan, che non ha nulla di ufficiale. Nessuno sa da dove arrivasse quella registrazione. Per qualcuno, è stata portata via dall’appartamento di Lennon dopo la sua morte, anche se l’audio aveva una qualità migliore rispetto a quella su cui avevano lavorato i Beatles.
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Da anni, McCartney aveva intenzione di registrare la canzone, e ora ha capito di avere la possibilità di farlo grazie a nuovi software audio.
Per esempio, il regista Peter Jackson, per il suo documentario The Beatles: Get Back, ha utilizzato dei programmi per riuscire ad isolare le voci dei Beatles nelle registrazioni con tanti rumori di fondo, affinché potessero essere più chiare e comprensibili.
In realtà, separare le tracce audio per ripulirle dai rumori di fondo ed intervenire con filtri ed effetti per riuscire a modificarle è una pratica diffusa ormai da tempo. Tuttavia, dal racconto di McCartney capiamo che per lavorare in modo efficace su Now and Then è stato necessario ricorrere ai software utilizzati nel documentario di Jackson.
Racconta McCartney: «Siamo riusciti a prendere la voce di John e a renderla pulita grazie all’intelligenza artificiale e poi abbiamo mixato la canzone come si farebbe normalmente. L’abbiamo appena completata e sarà pubblicata quest’anno».
McCartney aveva già utilizzato questo software durante un concerto, per simulare un duetto con Lennon nel brano I’ve Got a Feeling. «E’ un po’ inquietante ma anche entusiasmante, perché è il futuro. E’ una cosa che al momento ci stiamo tutti attrezzando a capire e gestire, dovremo solo capire dove andrà a parare».
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