È arrivato il momento di salutare la modalità aereo – anche se, con tutta probabilità, l’icona dell’aeroplano sui nostri smartphone sarà ancora presente.
La Commissione Europea, lo scorso 24 novembre, ha dato l’ok all’utilizzo di smartphone, pc, tablet e smartwatch, quindi a tutti i dispositivi connessi ad Internet, anche durante un viaggio in aereo. La decisione ha permesso ai Paesi membri di prendersi tutto il tempo necessario per assegnare le frequenze 5G agli aerei.
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Mai più disconnessi, insomma (tranne in alcuni voli specifici). Da quest’estate «i passeggeri in volo all’interno dell’UE potranno utilizzare lo smartphone al massimo delle proprie potenzialità, comprese le chiamate», si legge in una nota della Commissione.
In bassa quota ci si potrà agganciare alle antenne terrestri; in alta quota, invece, sarà possibile soltanto sugli aerei che hanno attivato il servizio pico-cell, che funziona grazie ad un’antenna che collega la rete mobile a quella satellitare.
«Il cielo non è più un limite»
Secondo il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, «il cielo non è più un limite». Il 5G sembra offrire «opportunità di crescita e servizi innovativi», ma gli addetti ai lavori e i viaggiatori non sembrano, in realtà, esserne così entusiasti.
I primi a percorrere questa strada furono gli Stati Uniti, nel 2013, ma subito le compagnie aeree e l’ente federale bocciò l’idea. Un’innovazione simile, infatti, non porta soltanto benefici, ma potrebbe impattare negativamente sulla qualità dei viaggi in aereo. I passeggeri potrebbero essere costretti ad ascoltare videocall e chiamate di sconosciuti, e secondo il personale di bordo questo aumenterebbe le liti tra i viaggiatori.
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