Per i giudici, alcuni brani dei cantanti neomelodici, sono pienamente in contrasto con il sottostante principio rieducativo della pena, e per questo è legittimo negare ai detenuti al 41-bis la possibilità di ascoltare musica neomelodica.
Il Tribunale del Riesame giustifica la decisione di negare ad un detenuto l’ascolto di questa tipologia di musica poiché alcuni brani raccontano «di contesti malavitosi e di contrapposizione anche aperta ai poteri dello Stato».
Per la Cassazione, questo è un no assolutamente giustificato. È inammissibile, dunque, il ricorso di un detenuto al 41-bis per reati di camorra, che aveva richiesto di ascoltare questa tipologia di musica.
Il detenuto in questione aveva cercato di convincere i giudici che la musica neomelodica si basa sulla tradizione napoletana, rivendicando inoltre il suo diritto alla scelta del proprio percorso di rieducazione. Ma la Suprema Corte non era affatto d’accordo.
Esaminato il contenuto dei testi del CD di musica neomelodica che aveva intenzione di acquistare il detenuto, i giudici del Tribunale del Riesame hanno «rilevato che alcuni brani musicali del genere neomelodico veicolano messaggi di violenza ed esaltano l’adesione a stili di vita criminali sicché il loro ascolto si presenta del tutto incompatibile con il trattamento penitenziario che, tendendo alla risocializzazione del condannato, promuove valori e modelli di comportamento diametralmente opposti».
Secondo i giudici, quindi, i brani neomelodici che aveva intenzione di ascoltare il detenuto «non erano estranei a quelli contenenti i citati messaggi negativi».
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Non è la prima volta che i giudici si occupano di musica neomelodica legata ai boss della camorra. Nel 1981, Giovanni Falcone chiamò come testimone in un’inchiesta il cantante neomelodico Mario Merola, che raccontò di aver cantato per ‘u Papa di Cosa Nostra, Michele Greco.
Più recentemente, alcuni pentiti hanno rilasciato importanti dichiarazioni, secondo cui la compagna di un importante boss, dopo il suo arresto, si sarebbe sostituita a lui, facendo incidere un brano contro i collaboratori di giustizia e facendolo cantare ad un interprete neomelodico parecchio noto.
Al tema è stato dedicato un convegno, Note di camorra, universo neomelodico e vite stonate, che ha visto la partecipazione di magistrati e cantanti, che si sono interrogati sul possibile rapporto tra camorra e musica neomelodica.
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