Lecce, 6-7-8 ottobre 2022
Manca poco al XXXV Congresso Nazionale Forense di Lecce, che si terrà dal 6 all’8 ottobre e che ospiterà 675 delegati e 800 congressisti da tutta Italia. Un’occasione importante, a pochi giorni dalle elezioni politiche e a cavallo tra una legislatura e l’altra.
Ecco le parole di Maria Masi, presidente del CNF: «Un cambiamento iniziato da tempo e che oggi è particolarmente visibile nei suoi effetti, a partire dalle riforme approvate e che si accingono ad essere approvate». Un cambiamento anche per l’avvocatura, «sia rispetto al nostro ruolo all’interno del processo, che gli ultimi interventi tendono a limitare, sia fuori dal processo».
Spiega Masi: «C’è un ulteriore aspetto non trascurabile rispetto alla figura dell’avvocato, che può contribuire a una funzione più ampia di quella giurisdizionale».
Durante il Congresso ci saranno tavole rotonde e sessioni di lavoro che riguarderanno diversi temi, per poi finire con la votazione delle mozioni congressuali e con la proclamazione dei componenti dell’Organismo Congressuale Forense.
Di seguito i temi oggetto di discussione:
- Un nuovo ordinamento per un’Avvocatura protagonista della tutela dei diritti nel tempo dei cambiamenti globali;
- L’attuazione delle riforme e gli effetti, anche economici, sull’esercizio della professione;
- Giustizia predittiva e salvaguardia del “giusto processo”. Intelligenza artificiale: il ruolo e le nuove competenze degli avvocati nella tendenziale automazione nell’organizzazione e nella decisione giudiziaria.
- Revisione del regolamento – statuto congressuale approvato nel corso del XXXIII Congresso Nazionale Forense di Rimini e successivamente modificato nel corso del XXXIV Congresso Nazionale Forense di Catania.
Insomma, un tema «ampio, che ha l’ambizione di declinare aspetti che non sono più differibili. Il Congresso prima di tutto è un’occasione di condivisione e riflessione, ancor prima che di discussione».
È un congresso vivo, dove bisogna esercitare l’ascolto e la capacità di sintesi. «La professione oggi è composta da donne e uomini in egual misura, e crescono i giovani e gli under 50. Chi ha la responsabilità di guidare l’avvocatura ha quindi anche un compito delicato: indirizzare la professione, anche scegliendo percorsi paralleli alla giurisdizione ordinaria in cui la nostra competenza può essere messa a disposizione».
Continua: «Da qui l’importanza della riflessione: dobbiamo aver chiara la nostra identità, quali sono i principi inderogabili ma anche gli ambiti che possono essere percorsi. In questo senso anche le nuove tecnologie e l’Intelligenza Artificiale possono essere un’opportunità che non possiamo più ignorare o trascurare».
Interviene anche il tesoriere del Cnf, Gaetano Iacona: «Se la giustizia funziona, funziona il paese. E purtroppo sappiamo che la giustizia non funziona bene. Senza interventi strutturali e aumento di personale, non avremo risultati».
Ripercorre la storia del Congresso Sergio Paparo, coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense. «Nasce nel 1947 a Firenze, grazie al presidente del Cnf Piero Calamandrei, che manifestava la legittima pretesa dell’Avvocatura di contribuire alla ricostruzione della società e dell’ordinamento giuridico».
Paparo sottolinea come questo Congresso assegni «all’avvocatura la responsabilità di aprire un’interlocuzione, una piattaforma rivendicativa su punti importanti che non riguardano soltanto la professione ma la società».
«L’idea che la politica avrà della società passa anche dall’organizzazione della giurisdizione e dal sistema delle professioni». La giurisdizione, secondo Paparo «è in crisi. Il Pnrr le ha assegnato un compito forse irrealizzabile, ovvero la riduzione dell’arretrato del 90% e dei tempi del processo del 40%. Siamo preoccupati: non è pensabile una riforma della giustizia intervenendo solo sulle regole processuali. Eppure assistiamo a riforme del processo penale, civile, tributario senza alcun intervento sulle risorse, degli investimenti, che invece restano fermi».
«Rivendicheremo alla politica la necessità di percorsi giurisdizionali complementari nei quali ci candidiamo a svolgere funzioni sussidiarie alla giurisdizione ordinaria». Conclude: «Bisogna riconsiderare il ruolo dell’avvocatura nella gestione dei palazzi di giustizia. Le conseguenze della cattiva gestione della giurisdizione le pagano avvocati e cittadini. Non è una questione che riguarda soltanto i magistrati, eppure tutte le funzioni direttive sono affidate a loro».
Di seguito gli organi del Congresso Nazionale Forense:
COMITATO ORGANIZZATORE
- Maria Masi (Presidente CNF)
• Sergio Paparo (Coordinatore OCF)
• Giuseppe Gaetano Iacona (Consigliere Tesoriere CNF)
• Rosalba Viscomi (Delegata dalla Consigliera Nazionale Coordinatrice Pari Opportunità)
• Antonio Tommaso De Mauro (Presidente COA Lecce)
• Presidenti dei Consigli degli Ordini degli Avvocati Distrettuali
• Presidenti delle Unioni Regionali Forensi
• Presidenti delle Associazioni Forensi maggiormente rappresentative e specialistiche
UFFICIO DI PRESIDENZA
- Maria Masi, Presidente di diritto (CNF)
• Sergio Paparo, Coordinatore (OCF)
• Gaetano Giuseppe Iacona, Componente (CNF)
• Raffaele Fatano, Componente (OCF)
• Antonio Tommaso De Mauro, Componente (COA Lecce)
• Nicolino Zaffina*, Componente (Cassa Forense)
• Rosario Pizzino, Componente (COA Catania)
* in caso di indisponibilità dall’Avv. Nicolino Zaffina parteciperà, come da indicazione di Cassa Forense, l’Avv. Giancarlo Renzetti, quale componente supplente.
COMMISSIONE VERIFICA POTERI
- Patrizia Corona, Presidente (CNF)
• Francesco Emilio Standoli, Segretario (CNF)
• Brunella De Maio, Componente (OCF)
• Stefano Pio Foglia, Componente (Unione Regionale delle Curie Pugliesi)
• Tommaso Stefanizzo, Componente (COA Lecce)
• Adriano Sponzilli, Componente (ANF)
• Francesco Paolo Perchinunno, Componente (AIGA)
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