Potenza: legale presenta certificato medico per assentarsi dall’udienza, ma viene perseguito
Recentemente, il mondo forense rimane attonito di fronte a una vicenda che accade ad un avvocato di Potenza. In pratica, quest’ultimo presentava un certificato medico a testimoniare la sua indisposizione a prendere parte ad un’udienza. Tuttavia, poco dopo riceve un’indesiderata e inattesa visita fiscale con carabinieri e l’avvio di un’inchiesta.
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Avvocato perseguito per l’impedimento a presenziare ad un’udienza per problemi di salute
“In 40 anni mai mi era capitata una cosa simile”, commenta con sdegno l’avvocato potentino a seguito del fatto. Tra l’altro, fa notare che lo stesso Collegio riteneva inopportuno qualsiasi accertamento del caso.
Ma la vittima non è l’unico a mostrarsi esterrefatto dal gesto: anche l’Organismo congressuale forense (Ofc) si esprime immediatamente in merito e pubblica nel sito ufficiale un comunicato stampa. In quest’ultima si nomina la visita a casa, coi carabinieri che perquisivano lo studio e interrogavano tutta la famiglia. Tra l’altro, il legale è poi finito sotto inchiesta “dopo aver presentato un certificato medico per legittimo impedimento a presenziare ad un’udienza penale”.
Inoltre, il coordinatore dell’Ofc Giovanni Malinconico accusa che si tratta semplicemente di un “capriccio intimidatorio di un pm”. Comunque, la vicenda incide in modo grave sul diritto di difesa a danno dell’avvocato ma anche della stessa Giustizia. Perciò, l’Ofc oltre a mostrare sostegno provvede anche a segnalare la vicenda alla Ministra della Giustizia, Marta Cartabia. Così, si auspica che disponga di un’ispezione presso la procura di Potenza con tutti i necessari provvedimenti.
Aiga: serve intervento della Giustizia
Ora, si fa sentire anche l’Associazione Italiana giovani avvocati, che richiede anch’essa un intervento da parte di Cartabia. Al riguardo, la vicepresidente nazionale Aiga Mariarita Mirone parla di intollerabile abuso di potere da parte della magistratura. Infatti, quest’ultima agisce in difetto di tutte le garanzie processuali e costituzionali.
Lo sconcerto di Aiga deriva principalmente dagli atti autonomi e ripetitivi del pm, che minano l’equilibrio tra parti processuali, avvocatura e magistratura. Così, la persecuzione a scapito dell’avvocato di Potenza si configura come un mancare di rispetto ed etica i ruoli professionali.
Per concludere, riportiamo le parole della presidente della sezione Aiga di Potenza, Roberta Fiore:
“La gravità del fatto è ancor più insostenibile per il fatto che l’ispezione dello studio legale del Collega Murano sia avvenuta persino in difetto della comunicazione preventiva al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Potenza, come invece imposto dall’art. 103 c.p.p., realizzando un ingiusto attacco all’Avvocatura potentina”.
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