L’introduzione del Green Pass ha sollevato qualche interrogativo legato alla tutela della privacy. La certificazione si basa infatti su tecnologie digitali e la privacy è sempre uno dei nodi più difficili da sciogliere in casi come questo.
Anche da qui nasce l’idea di una carta dei diritti digitali, una sorta di costituzione dell’Europa digitale a tutela di tutti i cittadini dell’Unione, che potrebbe essere proposta al parlamento UE da parte di DG Connect entro la fine del 2021.
DG Connect è un sotto-organo della Commissione Europea che si occupa di tutto ciò che è legato al mondo digitale. Presidente è Roberto Viola che, in un’intervista a Repubblica, ha spiegato i tanti progetti in corso.
IL GREEN PASS, UN SUCCESSO ANCHE GRAZIE ALLA PRIVACY
Viola si dice soddisfatto di come sta procedendo l’emissione dei Green Pass: “Ne abbiamo emessi già 250 milioni, pari a più o meno la metà della popolazione dell’Ue“.
Il successo dell’iniziativa si deve, secondo lui, anche al fatto che la certificazione rispetta la privacy:
“I dati della singola persona sono sigillati all’interno del Qr Code, e da lì non escono. […] L’operazione di verifica funziona anche con i due smartphone in modalità aereo, perché fra i due non c’è alcuno scambio di dati”.
LA PRIVACY AL CENTRO DELLA CARTA DEI DIRITTI DIGITALI
Secondo Viola, la privacy è un dono da proteggere e custodire, ma sempre in accordo con altre esigenze come quelle legate alla salute e all’economia.
La carta dei diritti digitali (Digital Service Act) nasce con l’obiettivo di riequilibrare i pesi e le responsabilità di persone e aziende. A proposito di quest’ultime, Viola spiega:
“Grandi o piccole che siano, avranno uguali diritti ma diversi doveri. Perché è giusto che i più grandi (es.: Facebook e Google, ndr) abbiano più grandi responsabilità rispetto a quello che fanno online e a come ci trattano online. Perché con maggiore attenzione e maggiori investimenti, forse certe storture del passato si sarebbero potute evitare”.
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Un altro tema fortemente legato alla privacy è quello dell’uso dell’intelligenza artificiale.
La carta dei diritti digitali vuole garantire maggiori tutele anche in questo ambito:
“Nonostante critiche e perplessità, il 90% delle applicazioni pratiche dell’IA non verranno toccate o influenzate dalle regole che stiamo scrivendo. E però vogliamo intervenire se queste tecnologie mettono a rischio le persone o le loro libertà fondamentali.
Non tollereremo che vengano usate per sorveglianza e controllo sociale o per qualsiasi forma di condizionamento e anche vogliamo tutelare i bambini da eventuali manipolazioni”.
La privacy riguarda tutti, anche PMI e studi legali. L’introduzione del GDPR (Regolamento Ue 2016/679 ) impone il rispetto di regole in materia di raccolta, trattamento e uso dei dati personali di dipendenti, collaboratori e clienti. Per adeguarti anche tu, scopri i servizi privacy di Servicematica.
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