Con l’arrivo del COVID la giustizia ha dovuto introdurre innovazioni tecnologiche che hanno stravolto le abitudini di tutti gli addetti: udienze in video, deposito telematico, uso delle note scritte, rinvii di procedimenti non urgenti.
Nonostante la ripresa di alcune attività in sede, è altamente possibile che alcune delle novità introdotte dalla pandemia non vengano abbandonate e che la modalità “da remoto” diventi il nuovo standard.
Come interpretare questo nuovo corso della giustizia?
LO STUDIO
A settembre 2020 il Brennan Center for Justice della New York University School of Law ha pubblicato uno studio sugli effetti dell’uso delle tecnologie sui procedimenti giudiziari.
In particolare, ha analizzato come i diritti delle parti possano essere influenzati, e in che modo, dalla modalità in remoto e cosa possano fare i tribunali e gli operatori della giustizia per limitare eventuali differenze di trattamento.
UDIENZE DA REMOTO E VALUTAZIONE DEGLI IMPUTATI
È lo stesso studio a rilevare delle differenze nella valutazione degli imputati in base alla modalità con cui si è svolta l’udienza.
Un primo esempio riguarda le cauzioni.
Nel caso di udienze in video, gli imputati si sono visti imporre somme più elevate rispetto a coloro le cui udienze si sono svolte in presenza (dal 54 al 90% in più).
Un secondo esempio riguarda le espulsioni.
Gli immigrati detenuti le cui udienze si sono svolte in video hanno avuto maggiori probabilità di essere espulsi. Incredibilmente però, in tre dei sei tribunali considerati nello studio, i giudici hanno rivisto la loro valutazione dopo un’udienza di persona.
Se ne potrebbe dedurre che l’uso delle udienze in video possa favorire distorsioni cognitive che influenzano negativamente il giudizio.
TECNOLOGIE E GIUSTIZIA: SOLO EFFETTI NEGATIVI?
I dati appena indicati potrebbero far pensare che la digitalizzazione dei processi abbia solo effetti negativi. Ovviamente, non è così.
Un altro studio americano ha mostrato che l’uso delle tecnologie permette di migliorare l’accesso alla giustizia, permettendo alle organizzazioni di assistenza legale di coinvolgere individui precedentemente esclusi o svantaggiati.
In conclusione, le tecnologie applicate alla giustizia presentano pro e contro, opportunità e rischi.
Come suggerisce lo studio del Brennar Center, è importante coinvolgere gli operatori del settore per arrivare a un’applicazione “sana” dei procedimenti a distanza, sperimentando sistemi diversi e valutandone gli effetti.
[Fonte: Altalex – Procedimenti in web meeting: quanto impattano su equità ed accesso alla giustizia]
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