I dipendenti della PA sono al minimo storico

I dipendenti della PA si trovano al minimo storico, dal 2001. L’ultimo censimento conta una crescita di 437 mila e registra, in 12 mesi, un balzo di 22mila con contratti a termine. Nella scuola, 297mila precari rappresentano il 30% del totale del comparto e ben il 68% dei contratti della PA a tempo determinato.

Vista la pioggia di interventi riservata al «rafforzamento amministrativo», per poter affrontare il Recovery con successo, l’indagine annuale FPA nei confronti del lavoro pubblico è stata presentata durante l’apertura del Forum Pa.

Il totale dei dipendenti pubblici è il più alto degli ultimi dieci anni: 3.266.180. Tuttavia, togliendo l’effetto ottico che producono i precari della sanità e della scuola, si ritorna ai livelli del 2001. Un forte contributo arriva dai Comuni che hanno perso il 28,4% dei dipendenti tra il 2007 e il 2021.

Tutto questo avviene in un Paese che non trova spazi di bilancio per la crescita della spesa, ma che ormai occupa stabilmente le ultime posizioni tra i big europei per quanto riguarda il numero dei dipendenti pubblici rapportati alla popolazione o al totale degli occupati.

Dichiara il ministro della PA Paolo Zangrillo: «Fra il 2010 e il 2020 la Pubblica Amministrazione è stata desertificata e ha perso 300mila persone. Ora le assunzioni sono ripartite e puntiamo quest’anno a 170mila ingressi».

L’invecchiamento generale del personale è un problema in più (il 37% dei dipendenti ha più di 55 anni), visto che avverrà un ritmo di pensionamenti da un milione di impiegati in 10 anni. La speranza è quella di trovare nuove leve che vogliano sostituirli.

Il Governo, per farlo, tenta anche di estendere i contratti di apprendistato, di formazione e di lavoro. Pesa molto, tuttavia, l’immagine di una PA che paga male, senza offrire particolari prospettive di carriera. Per poterla contrastare, Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, anticipa alcuni dati che troveremo nel prossimo rapporto sulle retribuzioni.

Se vogliamo farla breve, in media, i funzionari pubblici hanno uno stipendio corrispondente a 31.766 euro lordi, ovvero, 930 euro in più degli impiegati del settore privato. Si tratta di un quadro migliorabile, soprattutto per quanto riguarda le carriere o le componenti non retributive, quali welfare aziendale oppure conciliazione vita-lavoro.


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Contestazione della parcella dell’avvocato

Contestazione della parcella dell’avvocato

Abusa del processo il cliente che ne fa contestazione generica

La Cassazione attribuisce responsabilità aggravata alla cliente che contesta la parcella presentatale dall’Avvocato. Infatti, non è sufficiente affermare che alcune voci inserite siano duplicate, senza specificarne quali, tanto più se la correttezza formale della parcella è stata assicurata dal parere del Consiglio (CdO). Perciò, viene confermata la sentenza del giudice d’Appello: la ricorrente è condannata al pagamento delle spese e del contributo aggiuntivo.

Parcella dell’Avvocato: il parere del Consiglio ne assicura la correttezza formale

Succede che un avvocato ottenga un decreto ingiuntivo per il compenso relativo alla prestazione svolta per una cliente contro un Condominio. Succede allora che suddetta cliente si opponga al decreto ingiuntivo, ma che il Giudice di Pace ne rigetti la richiesta, andando a confermare il provvedimento. Succede quindi che la cliente si rivolga al Tribunale, che -però- rigettandone l’opposizione, condanna l’appellante al pagamento della somma per responsabilità processuale aggravata (art. 96 c.p.c.).

 

 

Ora, la cliente ricorre in Cassazione, sollevando quattro motivi: l’esame di un fatto decisivo sarebbe stato omesso; il Tribunale non avrebbe valutato molti errori e nemmeno il fatto che la revoca del mandato fosse avvenuta prima della redazione della comparsa; il giudice dell’Appello avrebbe apprezzato erroneamente i fatti emersi dalle testimonianze; si duole per la condanna al pagamento della somma (art. 96 c.p.c., comma 3).

Tuttavia, la Cassazione stabilisce che il ricorso debba essere rigettato in quanto inammissibile (primo motivo) perché si tratta di una richiesta di valutazione di dati probatori acquisiti durante la causa. In secondo luogo, i motivi due e tre riguardano la valutazione delle prove acquisite dagli atti. Infine, nel contestare la duplicazione delle voci citate dall’Avvocato nella parcella, manca la specifica di quali siano effettivamente le voci duplicate; senza contare che l’asseverazione della parcella da parte dal Consiglio dell’ordine di appartenenza assicura la formale correttezza rispetto ai parametri di legge.

 

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